Il sito, dedicato a Pio Mastrogiacomo, vuole essere un atto di riverenza verso un artista che ha consacrato tutta la sua vita all’indagine di una “espressività artistica” capace di divulgare i propri scompigli e moti profondi. Un museo virtuale che, nell’avvicendarsi d’immagini, rende visibile i sentimenti, le agitazioni, la creatività dell’artista, a volte attraverso un soggetto allegorico quale la “Chiave” altre, invece, attraverso forme dai tratti smorti e preoccupanti.
La chiave, rappresentazione di interminabili combinazioni esteriori, diviene analisi iconografica che nella sua concretezza grafica e materica visita i segni dell’arte che nei secoli hanno caratterizzato a fondo la coscienza espressiva dei popoli. “Artigiano” della creatività è pervenuto a plasmare, come un Ordinatore, configurazioni dai tratti particolari che affondono le proprie radici in artisti come Picasso, Ensor, Munch, Neizvestny, solo per citarne qualcuno.
Una ricerca che ha interessato ogni attimo della sua vita mentre disegnava ovunque la propria ossessione: dai libri ai pezzi di giornale, da una fredda e insignificante busta paga allo scontrino di un negozio; ovunque potesse lasciare le impronte del proprio passaggio esistenziale. Disegnatore fervente ha fissato ogni attimo della propria attività creativa ed elaborativa nel tentativo di registrare come un “cinecronista” le fasi del processo creativo.
Ecco quello che si è voluto fare con il sito, rendere onore ad un’artista, sebbene i mille difetti della persona, che volente o nolente ha segnato la storia del proprio paese. Grazie al web le sue passioni potranno diffondersi in tutto il mondo, se non altro ci si augura, e rendere compartecipi le persone che accederanno a questo cammino creativo fatto di moltissime forme e colori.
Il sito vuole essere anche un tributo a coloro che nel silenzio e nell’ombra hanno consacrato il proprio vissuto a questa grande e immensa espressività chiamata Arte. Un omaggio, si spera significativo, agli Artisti Sconosciuti poco considerati dalla critica ufficiale ma che hanno, in ogni caso, contribuito all’Epressività dei popoli. A coloro che dinanzi ad una tela provano l’irrefrenabile desiderio di dar forma e colore ai propri sentimenti, alla propria fantasia e che per un attimo superando la realtà tangibile si immergono in mondi infiniti dove la gioia è immensa e sconfinata.
In alcuni disegni e sculture dell’artista è facile scorgere i tratti di persone comuni, meschine o arroganti, che pur di esercitare un potere, non hanno timore di diventare dei mostri.
Tratti frenetici solcano la carta con sicurezza e spontaneità. Colori cinerei e violenti affiorano come lava nell’acqua. Volti spaccati, sgomenti, allucinati segnano i fogli da disegno. Figure spettrali dai profili marcati emergono con forza dal fondo torbido e indefinito. Chiavi che si animano e prendono le sembianze di spettri che danzano gioiosi alla vista dell’umanità. Animali fantastici a volte goffi altre feroci sembrano venuti dagli albori del tempo a mostrarsi fieri a chi li osserva. Maschere impaurite guardano sbigottite l’osservatore. Tanta la frenesia che si nota nelle opere dell’artista da indurre ad una riflessione sulle misere condizioni umane ed estetiche che circondano l’uomo. Un grido si propaga attraverso infinite forme dai tratti preistorici che colpiscono per la loro singolarità. A volte ironico altre invece graffiante, l’artista è riuscito, con tanta umiltà, sentimento un po’ retrò in quest’epoca di superbia e ambizione, a fare della pittura, della scultura e del disegno un momento di incontro tra razionalità e incoscio, liberando le proprie paure ed esorcizzando i propri timori attraverso un’arte fortemente espressiva.
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